Era ricoverato da qualche giorno all' ospedale di Sassari per una polmonite. Nato a Milano, aveva 75 anni. E' stato prefetto, magistrato e professore universitario. Quasi impossibile elencare tutti gli incarichi, i titoli ed i meriti che hanno caratterizzato una carriera che non ha uguali nella storia del Viminale
"Se ne è andato il prefetto". Il ricordo di Alberto Bordi, presidente del Comitato Rappresentativo del Personale del Ministero dell'Interno
"Se ne è andato il prefetto. Non un prefetto, ma il prefetto per antonomasia, la figura che con una calma olimpica, pari alla decisa convinzione del proprio operare per il bene dello Stato, era in grado di dare soluzione a tutti i problemi, una sorta di demiurgo omnibus. E non parlo per sentito dire, ma per aver collaborato da vicino con lui, Prefetto di Roma, quando svolgevo l'attività di dirigente presso l'Ufficio Ordine e Sicurezza Pubblica a palazzo Valentini. Si poteva pensare che la cosa più sorprendente di questo uomo alto ed autorevole fosse la sua profonda competenza in tutto lo scibile che riguardasse la pubblica amministrazione italiana, oppure la serenità con la quale affrontasse le questioni più spinose, spesso agitate dai politici; invece la cosa che più mi colpiva, in ogni incontro, in ogni colloquio, era la sua grande umanità, l'attenzione partecipata che rivolgeva a tutte le persone, anche alle loro vicende personali, nelle quali era sempre presente e tangibile il suo intervento. Accanto a queste peculiari doti, c'era poi la sua gigantesca cultura, che consentiva di intrattenere con lui piacevoli conversazioni sull'arte, la religione, la letteratura, la musica e tanto altro ancora. Si distingueva, inoltre, per una rara capacità innovativa, che ha saputo esprimere in ogni incarico ricoperto: come conditor iuris, partecipando alla riforma della pubblica sicurezza, come organizzatore, rivitalizzando l'attività didattica ed il ruolo della Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno, come comunicatore, grazie ad una intensa attività culturale nella vita delle riviste pubblicate nell'ambito del Viminale. Nei miei riguardi non ha mai lesinato parole di stima per la mia attività giornalistica, anche esagerate, come quando mi ha presentato al nuovo prefetto di Roma che lo stava per sostituire, invitandolo a leggere i miei articoli su Amministrazione Civile per conoscere meglio i tanti profili dell'amministrazione pubblica italiana. E come dimenticare i tavoli di lavoro, spesso tumultuosi, con gli enti locali per l'affidamento dei beni confiscati alla mafia, o le complesse sedute per risolvere casi spinosi sul fronte dell'antiracket e dell'antiusura. Ed in tutti questi impegni, in tutti questi incontri, accanto alla sua mirabile competenza professionale di impeccabile "uomo di Stato", non c'era mai tensione, anzi, la costante era il suo sorriso rassicurante, una parola di plauso o di conforto, un'idea per essere più vicini ai cittadini. Mai come lui nessuno. Grazie".
Il saluto degli amici dell'associazione "Prometeo Ricerca"
Il Prefetto Carlo Mosca ci ha lasciato. L’Associazione Prometeo Ricerca, nell’apprendere con profondo dolore questa notizia, lo ricorda come persona di grandissima cultura che seppe coniugare, in maniera rara e assoluta, fedeltà al suo servizio e una sensibilità umana decisamente non comune. All’epoca della nascita della nostra Associazione, quasi tutti noi lavoravamo alla Segreteria Speciale, che lui dirigeva. Luigi Squitieri, l’ideatore e primo Presidente di Prometeo - che purtroppo, da tempo, non è più con noi - consapevole di quanto potesse essere audace e di difficile attuazione questo progetto, ne parlò con il Prefetto, che rimase entusiasta dell’idea e lo incoraggiò ad andare avanti, perché la considerava una sfida che avrebbe recato vantaggi all’amministrazione, attraverso un arricchimento culturale. Quindi, lo avemmo da subito al nostro fianco, sempre attento alle iniziative che mettevamo in atto e prodigo di consigli preziosi, puntualmente offerti e mai imposti, quasi sussurrati e mai dettati, con la signorilità e il garbo che lo hanno contraddistinto in ogni circostanza. Ed è anche per questo motivo che, con la profonda tristezza di chi sente di aver perduto un amico vero e caro, desideriamo rendergli omaggio in questa nostra bacheca, uno spazio che dobbiamo alla sua disponibilità e lungimiranza. Ma lui era fatto così: un uomo che sapeva prevedere e comprendere, e su quella base agiva con tatto e saggezza, oltre che con determinazione. Potremmo citare migliaia di esempi a conferma di quanto ci abbia sostenuto, aiutato, insegnato. Migliaia di momenti indimenticabili a testimonianza della sua apertura mentale e della sua grandezza d’animo. Ma siccome la modestia e la semplicità, doti rare, erano tra le sue caratteristiche prevalenti, lo vogliamo ricordare attraverso un suo gesto familiare, quando al termine di una giornata di lavoro si affacciava alla porta dei nostri uffici e ci augurava, con un sorriso, una buona serata. Caro Prefetto, grazie infinite, il tuo ricordo forte ed indelebile rimarrà nei nostri cuori, per sempre.
Biografia essenziale
Dopo avere trascorso parte della carriera nel corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza e, dal 1981, nel corpo prefettizio, Mosca era stato nominato prefetto nel 1993 e prefetto di prima classe nel 2000. Come tale, ha svolto le funzioni di vice-capo di gabinetto del Ministero dell'Interno sino al 1994, quando è diventato vice-direttore vicario del Sisde. Dal 1996 ha svolto l'incarico di direttore della Scuola Superiore del Ministero dell'Interno e nel 2000 quello di direttore dell'Ufficio Centrale legislativo e delle relazioni parlamentari presso lo stesso dicastero dove ha assunto, dal 2003, le funzioni di capo di gabinetto prima del ministro Pisanu e poi del presidente Amato. Dal settembre 2007 era stato prefetto di Roma. Nominato Consigliere di Stato ha svolto dal 2009 al 2015 le funzioni presso la Seconda Sezione Consultiva e la Sesta Sezione Giurisdizionale.
Ha insegnato diritto penale presso la facoltà di scienze politiche e sociali dell'Università Cattolica di Milano e presso l'Istituto Superiore di Polizia, nonché diritto di polizia, della circolazione stradale e criminalistica presso la facoltà di giurisprudenza di Roma presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
È stato docente di "Teoria generale del coordinamento delle forze di polizia" presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, il cui obiettivo è la promozione della cultura del coordinamento delle forze di polizia.
È stato presidente e segretario generale dell'Associazione Nazionale dei Prefetti Italiani e presidente dell'Associazione Europea dei Rappresentanti dello Stato. È stato chiamato a far parte, dal settembre 2016, presso il Ministero della giustizia, del comitato scientifico degli Stati generali della lotta alla criminalità organizzata. Nel dicembre 2016, è stato nominato dal Consiglio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione componente del Comitato dei Garanti. Nel dicembre 2019 è stato confermato per un secondo triennio.
Il 17 febbraio 2021 tiene, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" alla presenza del Preside Oliviero Diliberto, la prima lezione del suo corso "Diritto pubblico della Sicurezza".Il corso si pone l'obiettivo di far conoscere, da una parte, l'Amministrazione della Pubblica Sicurezza ed i principi costituzionali ai quali si deve ispirare il Suo agire per mantenere l'ordine e la sicurezza pubblica; dall'altra, dimostrare come le Agenzie di intelligence siano essenziali per la tenuta della Repubblica democratica attraverso l'espletamento di attività volte ad assicurare la Sicurezza nazionale.
Il cordoglio del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese
«Con Carlo Mosca scompare una figura di grandissimo prestigio del ministero dell'Interno, un uomo dello Stato che ha servito fedelmente le istituzioni in un arco lunghissimo di tempo, fin da quando, giovanissimo, entrò alla Scuola militare della Nunziatella di Napoli». Così il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. «Prefetto della Repubblica e poi Consigliere di Stato - ricorda il ministro - Carlo Mosca è stato protagonista di riforme fondamentali dell'Amministrazione dell'Interno, nelle quali ha profuso la sua visione strategica e le sue intuizioni fortemente innovative. Ha rappresentato un punto di riferimento per tante generazioni di funzionari che ne ammiravano la profonda cultura, la finezza intellettuale, la statura morale e l'afflato umano che sapeva infondere in ogni rapporto». La titolare del Viminale definisce quindi Mosca «grande animatore culturale che ha guidato l'Associazione nazionale dei funzionari del ministero dell'Interno, interpretando i valori più autentici della nostra carriera, con l'ansia mai appagata di trasmetterli alle generazioni future. Oggi ne piangiamo la scomparsa e ci stringiamo al figlio Davide con un grande abbraccio».
“L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del Prefetto Carlo Mosca”. Lo afferma il portavoce dell’Anfp Girolamo Lacquaniti sottolineando che “molti dirigenti di Polizia lo ricordano come docente di grandissima cultura ed esperienza”. “Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incrociarlo nel percorso professionale – aggiungono i funzionari di polizia – possono testimoniare come la solidarietà ne rappresentasse il tratto distintivo in una missione a favore del bene comune, che il prefetto Mosca ha sempre interpretato con straordinaria coerenza e coraggio”.
Il saluto di Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence all'Università della Calabria
Con grande dolore comunico l'improvvisa scomparsa del Prefetto Carlo Mosca, rappresentante esemplare delle istituzioni della Repubblica e presidente del Laboratorio sull'Intelligence dell'Università della Calabria", ha annunciato la scomparsa Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence all'Universita' della Calabria.
Un' Aula Magna porterà per sempre il suo nome
Il 30 aprile 2021 presso la Scuola di perfezionamento per le forze di polizia, alla presenza del Ministro dell'interno Luciana Lamorgese, del Capo della polizia Lamberto Giannini, del Direttore della Scuola Gen. D. CC Giuseppe La Gala, del Prof. Mario Morcellini - in rappresentanza del corpo docente della Scuola - e del figlio Davide, si è tenuta la cerimonia di intitolazione dell'Aula Magna alla memoria del Prefetto. Al termine degli interventi, è stata scoperta la targa di intitolazione e consegnato il Decreto del Capo della Polizia al figlio.